Quanto il profumo e i suoni di dove siamo cresciuti influiscono su ciò che ciò che siamo diventati? Quanto è importante ripercorrere le proprie origini? Cosa ancora oggi ci possono insegnare? Un viaggio che parte da un’estrema periferia di Roma dagli anni ’70 fino agi anni ’90. Siamo ad Ostia dopo la morte di Pasolini, dove un adolescente diventa adulto attraverso esperienze di strada, di comitiva, di vita priva di schemi in cui i rapporti tra i protagonisti sono diretti e senza ipocrisia. Le partite a calcio sull’asfalto, le bande di ragazzini che vengono educati su due piani paralleli, la famiglia e la strada, ma con un comune denominatore quotidiano: vivere, anzi convivere tutti insieme, in un unico contenitore sociale, il quartiere: il barista con il delinquente, il figlio di papà alle case popolari, i bambini ignari che giocano circondati dalla tossicodipendenza. Il tutto condito da una genuina comicità Romana ormai in via d’estinzione,mai banale, incarnata da gente semplice e senza fronzoli borghesi. Il portiere Abruzzese, con le sue battute incomprensibili, il professore Siciliano che non si prende mai sul serio, il “bracciante” romagnolo che arriva dal 1800 per raccontare ironicamente (ma non troppo) la famosa bonifica del Agro Romano, un grillo parlante sotto mentite spoglie e tanti altri personaggi colorano lo spettacolo in modo originale e veritiero.
Largo Italo Stegher, 2
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