Una porta socchiusa, una lama di luce sul pavimento e il sussurro del rosario recitato da un uomo nell’ombra: Pio IX. Fuori, l’unico nobile rimasto a presidiare il palazzo apostolico è Anselmo, svogliata ma onorevole guardia nobile del Papa, mentre i colpi d’artiglieria dell’esercito sabaudo risuonano sulle mura di Roma. Accanto a lui l’altero e arteriosclerotico Conte Guglielminetti, ultimo frammento di una nobiltà nera ormai allo sbando. Durante la veglia notturna compare Adelaide, fervente papista e moglie di Anselmo, con il pretesto di vegliare sul Santo Padre. Ma il suo vero scopo è rivedere il Tenente, amante conosciuto durante la presa di Napoli e padre del bambino che porta in grembo. Il militare si presenta al palazzo con due scalcinati commilitoni, “i Savoiardi”, travestiti da aristocratiche in lutto, con la grottesca missione di rapire il Papa per consegnarlo a Vittorio Emanuele. Il travestimento regge poco: Anselmo li smaschera subito, mentre il Conte Guglielminetti – ignaro e confuso – crede fermamente alla loro identità. Tra equivoci, pressioni, amori clandestini e dilemmi morali, si consuma uno stallo tragicomico nei pressi della stanza del Pontefice. Adelaide e il Tenente si ritagliano momenti d’intimità, ma lei è combattuta: non può lasciare il marito né può rivelare la verità sul figlio. Decidono che il bambino sarà dichiarato del Duca, ma c’è un problema: Adelaide ha fatto un voto di castità che inizierà non appena Roma cadrà nelle mani dell’esercito sabaudo, e ora urge convincere l’inesperto Anselmo a consumare il matrimonio prima che la breccia si apra. Mentre le cannonate incalzano, Guglielminetti – ormai del tutto smarrito – viene travestito da Pio IX e consegnato ai Savoiardi come pegno fasullo. Complice anche il Tenente, che confida ad Anselmo di essere entrato in città per mettere in salvo una donna amata, senza mai rivelarne l’identità. Tra i due nasce un momento di rispetto e riflessione: il Duca resterà tale anche con il nuovo regime, il Tenente sarà solo un soldato tra tanti. All’alba, i Savoiardi lasciano il palazzo col falso Papa, sotto lo sguardo rassegnato di Adelaide e Anselmo che li osservano andar via dal balcone del palazzo apostolico. In quell’istante, il rombo della breccia di Porta Pia spezza il silenzio. La porta della stanza di Pio IX si chiude di colpo: cala il sipario sul potere temporale.
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